RAJA YOGA
INSEGNAMENTI
Parte cento ventisettesima

Gli educatori devono badare a tre cose durante l’attuale periodo di transizione:
                                                                                        1.   Riorientare la conoscenza, l’aspetto coscienza o la consapevolezza del fanciullo in modo tale che egli riconosca fin dall’infanzia che tutto ciò che gli si insegna o gli è stato insegnato mira al bene altrui più che al suo. Lo si educherà pertanto ad essere decisamente propenso a guardare avanti. Le nozioni del passato umano gli saranno impartite insistendo sulla crescita della coscienza umana più che sui fatti delle conquiste materiali o aggressive, come ora avviene. Poiché nella sua mente il passato si connette al presente, la sua facoltà di correlare, unificare e saldare nei diversi aspetti della sua vita e su piani diversi, ne sarà sviluppata.

2.    Insegnargli che la vita che sente pulsare nelle sue vene è solo una piccola frazione della vita totale che palpita in tutte le forme, i regni, i pianeti, i sistemi solari. Imparerà che la condivide con tutto ciò che esiste e quindi dovunque è presente una vera “fratellanza di sangue”. Per conseguenza, fin dall’inizio della vita, gli si può insegnare il concetto di relazione, e il bimbo lo comprenderà meglio dell’adulto educato secondo i metodi e gli atteggiamenti della vecchia era. Quando queste due realizzazioni -    responsabilità e rapporto - gli siano inculcate già nell’infanzia, il terzo obiettivo della nuova educazione sarà più facile da raggiungere.
  1. L’unificazione nella coscienza fra l’impulso vitale e l’anelito a conoscere, finirà per condurre a un’attività predisposta. Questa costituirà il servizio che attuerà tre aperture nel bimbo cui si insegni a praticarlo:
    a) Agirà in senso direttivo fin dai primissimi anni, avviandolo infine ad una vocazione e quindi assecondandone la scelta nella professione.
    b) Trarrà da lui quanto vi è di meglio e ne farà un centro magnetico radiante nel luogo stesso ove si trova. Ciò gli farà attrarre a se coloro cui può dare aiuto o dai quali può essere aiutato, coloro che può servire e coloro da cui potrà essere servito.
    c) Lo renderà decisamente creativo, capace di tessere da sé quel filo di energia che aggiunto ai fili della vita e della coscienza, farà della testa, del cuore e della gola una sola unità funzionante. Il primo gruppo di cui il bambino di norma diviene consapevole è la famiglia quale unità nella comunità. In questo particolare rapporto di gruppo, lungo i millenni (sia in senso simbolico che reale) si sono preservati e sviluppati i fattori seguenti che sottostanno alla struttura stessa dell’esistenza e sono prospettati al genere umano come ideali definitivi: I. Il riconoscimento dello stato gerarchico, che in ultima analisi è il rapporto tra il minore ed il maggiore, il debole e il forte, l’inesperto e il provetto. Ciò favorisce il senso di protezione e manifestazione di una forma dall’aspetto amore nell’universo.
    2. Il riconoscimento della responsabilità, ereditato, applicato o assunto. È il rapporto tra il vecchio e il giovane, il saggio e l’ignorante. Ciò consente di offrire opportunità allo sviluppo della conoscenza.
    1. Il riconoscimento della capacità di perdonare, che è o dovrebbe essere l’espressione del rapporto fra unità e unità entro un complesso maggiore o fra gruppo e gruppo in un insieme ancora più vasto. Il perdono é essenzialmente il mutuo dare in senso psichico ed è una delle manifestazioni rudimentali del sacrificio di sé che a sua volta esprime un aspetto della volontà divina. Essendo perciò connesso alla Vita monadica o della volontà, é finora del tutto incompreso e male interpretato. È in realtà il senso della sintesi o dell’identificazione o del motto “uno per tutti e tutti per uno”. Il perdono non è una forma di misericordia o condono magnanimo, né un gesto di superiorità che ripulisce la lavagna. È il respiro della vita stessa – il dare di tutto a tutti e per tutti.
  2. Il riconoscimento dell’influsso reciproco dei gruppi, entro i più ampi rapporti mondiali –
    con equità, armonia e ritmo. È il senso dei giusti rapporti sviluppato con coscienza e
    armonia. La famiglia (come ogni altra cosa umana) ha contribuito alla separatività e all’egoismo generali e all’esclusività individuale, isolata e basata sulle distinzioni di classe, sulla tradizione ereditata, sulle attitudini e i costumi nazionali e di stirpe. Le famiglie (di qualsiasi categoria) presentano al mondo un fronte compatto; i genitori difendono i loro figli e la loro posizione, a torto o a ragione; l’orgoglio, le tradizioni e la discendenza di famiglia rivestono grande importanza, creando le varie barriere che oggi separano fra di loro gli uomini, le famiglie e i gruppi. La presa che il passato esercita sulle famiglie è il maggior responsabile della rivolta della gioventù moderna al controllo dei genitori, anche se vi concorrono altri fattori — come la ribellione alla religione imposta e a metodi e filosofie sorpassati. Ma nell’ordine futuro gli educatori prepareranno i giovai a partecipare in modo attivo e cosciente alla vita di gruppo. A tal fine verranno istruiti a riconoscere i quattro fattori sopra elencati come essenziali al progresso umano di questi tempi. Quando saranno compresi e applicati, essi produrranno i necessari equi rapporti ed infine un mondo in armonia. Gerarchia, responsabilità, mutui rapporti di gruppo e perdono o sacrificio — ecco le quattro categorie di riconoscimenti che consentiranno ad ognuno di fare la propria parte nel riunire persone, gruppi e nazioni stabilendo quel nuovo mondo di relazioni correlate che daranno la civiltà di luce e amore che distinguerà l’Epoca dell’Acquario.
AGNI YOGA
INSEGNAMENTI
Parte cento ventisettesima

Nelle scuole si deve insegnare che fino ai tredici anni di età non tutti i centri sono pronti per le manifestazioni superiori. I giovani devono sapere che è saggio preparare il corpo e lo spirito alle fatiche dell’ascesa. È indispensabile che gli insegnanti siano guide nella vita. Bisogna che l’astratto diventi reale e rafforzi tutta la vita. Molti spiriti puri sono pronti a lavorare insieme consapevolmente, ma attendono il giusto approccio. Gli insegnanti ricordino che la via del diniego è la più distruttiva.
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Dunque l’errore più grave sta in questo, che gli uomini si preparano alla morte anziché educarsi alla vita. Sovente si è detto loro che l’idea stessa della morte è stata sconfitta. Si è detto loro a sufficienza che è necessario ricambiare i sette involucri. Si è sottolineato quanto basta che questi cambiamenti avvengono con la più intima cooperazione del Fuoco. Ciò vuol dire che è bene assecondare le trasmutazioni ignee, dal momento che sono inevitabili. Perché impiegare epoche intere e millenni per compiere ciò che potrebbe essere fatto molto più rapidamente! Dovete preparare la coscienza alla ricettività ignea dei vostri corpi concentrati. Se qualcosa è soggetto all’azione del fuoco, questo è un bene da compiersi nel più breve tempo possibile. Pensare a quel processo trasmutante aiuta di per sé grandemente l’organismo ad assimilarlo nella coscienza. Voi sapete già che accettare in coscienza qualcosa ne garantisce anche l’assimilazione corporea. È finalmente tempo di assuefare le vostre concezioni generali alla portata del Mondo del Fuoco. Vi sorprende la differenza fra un genio e un idiota, ma non riuscite a immaginare questa divergenza estesa all’infinito. La vostra immaginazione è ugualmente impreparata a visualizzare la prossimità del Mondo del Fuoco, oscurato solo dal corpo fisico. È raro che qualcuno scorga le sfere supreme del Mondo Sottile, ma chi è degno di mirare lo splendore delle montagne e dei mari del Mondo Sottile, e la radianza dei suoi fiori, può visualizzare la purezza del Reame del Fuoco! Il Mondo del Fuoco inoltre è da immaginare onnipresente, se anche durante l’esistenza fisica si può proiettare il corpo sottile in luoghi diversi nello stesso istante. Abituatevi dunque al Mondo del Fuoco come destino comune e unico di tutti gli uomini. E dunque l’errore più grave sta in questo, che gli uomini si preparano alla morte anziché educarsi alla vita. Sovente si è detto loro che l’idea stessa della morte è stata sconfitta. Si è detto loro a sufficienza che è necessario ricambiare i sette involucri. Si è sottolineato quanto basta che questi cambiamenti avvengono con la più intima cooperazione del Fuoco. Ciò vuol dire che è bene assecondare le trasmutazioni ignee, dal momento che sono inevitabili. Perché impiegare epoche intere e millenni per compiere ciò che potrebbe essere fatto molto più rapidamente! Dovete preparare la coscienza alla ricettività ignea dei vostri corpi concentrati. Se qualcosa è soggetto all’azione del fuoco, questo è un bene da compiersi nel più breve tempo possibile. Pensare a quel processo trasmutante aiuta di per sé grandemente l’organismo ad assimilarlo nella coscienza. Voi sapete già che accettare in coscienza qualcosa ne garantisce anche l’assimilazione corporea. È finalmente tempo di assuefare le vostre concezioni generali alla portata del Mondo del Fuoco. Vi sorprende la differenza fra un genio e un idiota, ma non riuscite a immaginare questa divergenza estesa all’infinito. La vostra immaginazione è ugualmente impreparata a visualizzare la prossimità del Mondo del Fuoco, oscurato solo dal corpo fisico. È raro che qualcuno scorga le sfere supreme del Mondo Sottile, ma chi è degno di mirare lo splendore delle montagne e dei mari del Mondo Sottile, e la radianza dei suoi fiori, può visualizzare la purezza del Reame del Fuoco! Il Mondo del Fuoco inoltre è da immaginare onnipresente, se anche durante l’esistenza fisica si può proiettare il corpo sottile in luoghi diversi nello stesso istante. Abituatevi dunque al Mondo del Fuoco come destino comune e unico di tutti gli uomini.

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