RAJA YOGA
FIORE DI LOTO
Parte cento ventottesima

  Tre fattori sono importanti nell’esecuzione del servizio: 
  1. Il movente 
  2. Il metodo 
  3. L’atteggiamento che segue l’azione. 
  Non tratterò dei moventi e metodi errati. Vi sono noti. Indico quelli corretti e, adattando la vita di servizio ai miei suggerimenti, ne correggerete i difetti e ne ricaverete ispirazione. Una vita di grande servizio si apre a molti in questi tempi; fate tutti in modo di cominciare bene. Un buon inizio è promessa di uno svolgimento sempre corretto e agevola assai il compito. Se ne risultasse insuccesso, basterà solo un riadattamento. Se l’insuccesso deriva da un inizio errato (cosa inevitabile) occorre invece rinnovare le origini interiori dell’azione.

I moventi del servizio
I moventi sono triplici, in ordine d’importanza:
a. La realizzazione del piano evolutivo di Dio, la percezione dell’estrema necessità del mondo, la comprensione di ciò che il mondo dovrà immediatamente raggiungere e la conseguente dedizione di tutte le proprie risorse al conseguimento di quel fine.
b. Una precisa meta personale, qualche grande ideale, come ad esempio la santità del carattere, che evochi le migliori risorse dell’anima; oppure la realizzazione della realtà dei Maestri di Saggezza e una forte determinazione interiore di amarli, servirli e raggiungerli a ogni costo. Quando possediate questa comprensione intellettuale del piano di Dio, congiunta al forte desiderio di servire i Grandi Esseri, ne scaturiranno esplicite attività sul piano fisico.
c. La realizzazione delle proprie risorse innate o acquisite e il loro adeguamento alle necessità percepite. Il servizio è di tante specie e chi lo rende con saggezza, chi cerca di trovare la propria sfera che più gli si adatti e che, avendola trovata, si sforza gioiosamente per il bene del tutto, è un uomo il cui sviluppo procede in modo costante. La mira del progresso persona le rimane tuttavia di secondaria importanza…

  AGNI YOGA
  FIORE DI LOTO
  Parte cento ventottesima

Quanto più perfetto è lo spirito, tanto più infallibile è la sua comprensione della profonda sofferenza della vita terrena. Eppure Io stesso parlo più volte della gioia; la gioia che sta nel realizzare i mondi lontani. Facciamo un esempio semplice. Nell’oscurità della notte la vostra carrozza vi porta verso casa. La pioggia scroscia, ma anziché essere depressi, il vostro spirito giubila. Perché? Sapete che ormai siete arrivati a casa, e la tenebra e la pioggia non v’impediranno di riconoscere chi è vicino al vostro cuore. Cos’è la miseria della vita terrena, se i mondi lontani diventano per noi una realtà! Affrettatevi a realizzare il sentiero per i mondi lontani. Solo questa estesa comprensione della vita darà al vostro spirito la base del sentiero della gioia. Se così non fosse, di che potremmo rallegrarci? Forse del fatto che la reincarnazione è inevitabile? Ma senza visione del futuro, le incarnazioni non sono che brani senza senso sulle pagine del libro della vita. Il ragionamento animale non necessita di percepire il futuro, ma la volontà di sapere propria dell’uomo, lo spinge a comprendere il cambiamento delle vite. Solo pensando, l’uomo acquisisce il diritto alla gioia, e lottando si appresta a collaborare coi mondi lontani. Non fissando lo sguardo al cielo, ma nella vita di tutti i giorni l’uomo moltiplicherà le ricchezze della vita, e scoprirà il significato e il valore relativo di molti eventi quotidiani.

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