CAMPO DI CONOSCENZA Ciò che è rivelato alla coscienza della personalità dai cinque sensi e ciò che è rivelato all’anima dalle corrispondenze superiori dei cinque sensi.

CARATTERE

E’ la combinazione di tutte le abitudini di pensiero e sentimento e rappresenta il prodotto di tutte le vite precedenti, di tutti i pensieri, le azioni, le parole e i sentimenti passati. E’ il canale attraverso il quale le forze di vita si esprimeranno naturalmente fino a quando il Sé Superiore non assumerà il dominio.

CARATTERISTICHE DEL VERO SERVITORE

Rinuncia al passato e sforzo totale teso al futuro, con dedizione alla visione del servizio. Realizzazione del Maestro nel Cuore, l’uomo spirituale interiore. Rifiuto della paura e conseguimento dell’impavidità. Innocuità. Nessuna condanna o critica. La “gioia di servire e del sacrificio totale”. Orientamento al mondo dell’essere spirituale. L’amore impersonale per tutta l’umanità.

CATARSI

Tecnica usata per scaricare le energie emotive e affettive e gli impulsi in eccesso. Valvola di sicurezza per la forza emotiva e impulsiva che preme per manifestarsi, consiste nell’eliminazione mediante l’espressione esterna delle cariche esistenti sia nell’inconscio che nella coscienza, in una via di uscita, di scarico attraverso lo sfogo verbale, lo sfogo muscolare o lo sfogo per iscritto.

CENTRI Il punto di mezzo in cui convergono o si raccolgono energie e forze. I centri sono vortici che fanno turbinare materia eterica, astrale e mentale in una attività di qualche tipo. Le principali ghiandole endocrine che controllano le attività del corpo hanno un “centro psichico” o canale attraverso il quale fluiscono le forze vitali. Questi  centri hanno una loro propria lunghezza d’onda che li connette con determinate forze costruttive cosmiche.

CENTRI PLANETARI

II centri planetari sono collegati alla coscienza, e sono composti d’unità autocoscienti – le Monadi umane. Il rimanente del corpo è composto di sostanza devica, tuttavia i due formano un’unità. Gli uomini celesti hanno dei centri:

  • Sul piano monadico, il piano dei sette Raggi.
  • Sul piano buddhico, dove i maestri e i loro discepoli formano i quarantanove centri.

                Sul quarto piano fisico eterico, dove si trovano i pianeti sacri, i corpi densi di materia eterica degli uomini celesti.

CENTRI ETERICI

Centro al sommo della testa                                        Centro della testa.

Ghiandola Pineale

Volontà spirituale

1000 petali

Occhi, Orecchie e Naso.

Ghiandola carotidea

(Colonna vertebrale)

Centro tra le sopracciglia                                                       Centro ajna.

Corpo Pituitario                                

Integrazione

2 lobi – 96 petali.

Centro della gola                                                                   Centro della gola.

Ghiandola Tiroide

Creatività

16 petali

Apparato vocale, Bronchi e Polmoni.

Centro del cuore                                                        Centro del cuore.

Ghiandola Timo

Amore universale

12 petali

Membrana eterica

DIAFRAMMA

Contro del plesso solare                                            Centro solare.

Ghiandola Pancreas

Emotività

10 petali

Fegato, Stomaco e Cistifellea.

Centro sacrale                                                Centro sacrale.

Gonadi – Ghiandola interstiziale

Sessualità

6 petali

Organi di riproduzione.

Centro alla base della spina dorsale                           Centro basale.

Ghiandole surrenali

Autoaffermazione, aggressività

4 petali

Colonna spinale.

CENTRO DI COSCIENZA

È l’Io, che di natura diversa da quella di tutti gli elementi che costituiscono la nostra psiche, e superiore ad essi, ha il potere di dominarli, dirigerli, comporli in una unità organica. Stabile, immutabile in mezzo all’agitarsi delle onde del divenire a tutti gli altri livelli, non partecipa al loro fluire: osserva quale spettatore, assimila le lezioni vitali, sviluppa e arricchisce la propria autocoscienza.

CERVELLO

Nella visione olistica, il cervello è l’organo attraverso cui l’intero essere vivente pensa ed è cosciente di se stesso, ossia elabora informazioni, le comprende e le utilizza in senso unitario. La coscienza tuttavia non deriva dal cervello, ma l’uno e l’altra si corrispondono, perché egualmente misurano, l’uno con la complessità della sua struttura, l’altra con l’intensità del suo risveglio, la quantità di scelta di cui un dato vivente dispone. Nell’uomo la coscienza spezza la catena, solo nell’uomo essa si libera. Il nobel Herri Bergson.

CERVELLO – I DUE EMISFERI

La simmetria è una delle più interessanti caratteristiche del cervello dei mammiferi superiori e in particolare del cervello umano, in cui l’esuberante corteccia è divisa in due metà speculari: l’emisfero destro e l’emisfero sinistro. Queste due emi-sfere anatomicamente simili, rappresentano neuropsicologicamente i due aspetti della mente, quello maschile/razionale e quello femminile/intuitivo, l’animus e l’anima, come lo yin e lo yang racchiusi nel cerchio del Tao. Ognuno dei due emisferi possiede delle sue proprie funzioni che lo differenziano nettamente dall’altro e lo rendono indispensabile al corretto funzionamento dell’intero cervello. Statisticamente, l’emisfero sinistro è specializzato nei processi che richiedono logica, razionalità, capacità di analizzare e di dividere un problema nelle sue parti, mentre l’emisfero opposto, il destro, è specializzato nell’intuizione, nella percezione globale di un problema, nella comprensione analogica e simbolica. L’emisfero destro governa la parte sinistra del corpo e viceversa. I due emisferi rappresentano quindi l’espressione neuro/cibernetica più archetipica della psiche maschile e femminile, ossia della mente razionale/logico/analitica, che ha trovato la sua massima espressione nelle scienze esatte e nella tecnologia e della mente intuitiva/analogico/estetica che costituisce l’anima delle arti e dei sentimenti.  L’emisfero razionale ha coscienza delle informazioni che elabora, mentre l’emisfero intuitivo, pur svolgendo la stessa quantità di operazioni con identica precisione, è completamente inconscio. L’emisfero razionale si assume il ruolo di “parlare per l’intera persona”, ma non è cosciente delle informazioni presenti nell’emisfero opposto. Si considera per ipotesi che l’emisfero intuitivo sia come una porta sull’inconscio e sull’intelligenza “del cuore “o della sensibilità, contrapposta all’intelligenza “della testa” o mentale. Comunque il quadro è di una perfetta complementarietà funzionale e psicologica tra i due emisferi, che concorda nelle sue linee essenziali con la concezione junghiana di animus e anima e con le categorie maoiste conscio/luminoso e inconscio/oscuro associate ai simboli dello Yang e dello Yin, che lo stesso Jung aveva commentato. Il cervello è e deve essere considerato una struttura unitaria, una totalità che comprende tutte le parti che interagiscono, si vicariato nelle operazioni, si alternano, si fondono e si compensano tra di loro proprio come fossero un uomo e una donna interiori, dalla cui armonia e differenza di polarità nascono tutte le nostre nuove ed antiche qualità.

CHELA NELLA LUCE

Secondo stadio

Il discepolo è teso a vincere l’illusione e a eliminare la visione distorta e miope dell’uomo immerso nella materia o forma, cerca di controllare le emozioni emotive e lavorare con un nuovo strumento: la luce. I Maestri non operano sul piano astrale, per essi non esiste. Per quanto concerne questi aspiranti, i maestri si limitano a stimolare la fiamma dello spirito in loro, si che possano infiammare il mondo. Il fuoco che, in ultima analisi, deve essere distribuito dal discepolo nel mondo è la Volontà – di – amare. Essa è l’amore del Tutto e la capacità di fare quel che occorre per il bene del gruppo (l’umanità) nel giusto modo e con la necessaria perizia.

CHELA SUL FILO

Quarto stadio

Lo stadio in cui al discepolo si insegna ad attirare (in caso di urgente necessità) l’attenzione del Maestro. L’intera questione della sensibilità psichica superiore è compresa in questo stadio. La correlazione tra discepolo, ashram e Maestro è un rapporto triangolare che si instaura quando si realizza la tensione. Tutto questo stadio e le tecniche relative a questo stato di coscienza sono collegate alla capacità dell’essere umano, governato dall’anima, di essere magnetico e di “emettere il richiamo vibratorio che può penetrare nell’ “orecchio” di chi tiene il filo. I requisiti per il quarto stadio sono i seguenti: 1) Il discepolo si è decentrato e non è più il centro drammatico della scena; non si cura dei suoi sentimenti e l’eccessivo interesse per se stesso, non è più dominato dai pensieri e dall’aspirazione. 2) Il discepolo ora lavora impersonalmente, comunque reagisca la natura personale. Ciò significa che sentimenti, pensieri, simpatie, antipatie e desideri non sono più in lui fattori dominanti; egli è condizionato nelle sue attività quotidiane e nei suoi rapporti soltanto dal movente delle attività che tendono al bene del gruppo e dell’umanità. 3) Egli ha un giusto senso delle proporzioni circa il suo lavoro e il valore relativo del suo contributo al lavoro del Maestro e alla vita dell’ashram. Si concentra nel lavoro e sull’opportunità, e non sul maestro o sulla propria posizione nei Suoi pensieri. 4) Il discepolo sul filo ha raggiunto il punto dove si fonda la corrispondenza superiore di ciò ch’è chiamato “personalità separata”, o (con altre parole) dove quello stato di coscienza di cui la personalità separata è l’ombra e la distorsione si manifesta. Il discepolo è consapevole simultaneamente di due livelli di coscienza, o di due punti di attività concentrata: a) il punto di tensione spirituale in cui è focalizzato e ch’egli cerca di mantenere inviolato e costante. b) La sfera d’attività nei tre mondi, per mezzo della quale lavora e serve quale discepolo.

CHELA NELL’AURA

Quinto stadio

Questo è uno stadio del discepolato assai avanzato rispetto a quello raggiunto da moltissimi discepoli, poiché comporta la quasi completa unione tra l’allievo e il gruppo del Maestro. Questo discepolo ha già il privilegio di invocare l’attenzione del maestro, in caso di necessità, ed è certo della risposta. Egli è avanzato dallo stadio di allievo ad una integrata ed efficiente unità nell’ashram, dove è un membro fidato. Il suo orientamento ora è stabile, e sebbene sia ancora soggetto a molte prove e ostacoli, queste riguarderanno la vita e le condizioni del gruppo, più che se stesso.  Il Maestro sa di avere nel chela che ha raggiunto questo stadio uno strumento sicuro, che non sarà mai un peso nella vita del gruppo. L’Aura del Maestro (che caratterizza quella di tutto l’ashram) ha tre radiazioni principali, per quanto concerne la responsabilità del discepolo: 1) La radiazione che proviene dai livelli superiori del piano mentale o dell’aspetto inferiore della Triade spirituale. La sua potenza e l’estensione della sua sfera d’influenza dipendono dal grado di contatto spirituale del Maestro con la Mente universale. 2) La radiazione che proviene dal piano buddhico o dell’intuizione spirituale, esprime l’amore del Maestro e lo pone in contatto con il cuore del Logos. 3) La radiazione che proviene dal livello atmico o aspetto volontà della Triade spirituale. È l’espressione della facoltà del Maestro di penetrare entro il Consiglio di Shamballa, registrarne il Proposito ed elaborare il Piano gerarchico, che, in ogni ciclo, è l’’espressione di manifestazione della Volontà divina.

CHELA ENTRO IL CUORE DEL MAESTRO.

Sesto stadio

“Il discepolo è in costante contatto con il Maestro; viene preparato per una prossima iniziazione o, se questa è già superata, gli viene assegnato un lavoro speciale”. Entro il cuore del maestro non significa u n rapporto d’affetto. Cuore significa la vita stessa che pulsa eterna nel cuore dell’universo. Entro quella vita, l’iniziato ora sta coscientemente e si realizza non solo come recipiente della vita, ma come distributore di vita. I discepoli vicini al cuore del Maestro e coloro che sono coscientemente nell’Aura del Maestro e ne conoscono il Piano – che è il Piano della gerarchia come unità – abitualmente operano con successo, largamente dovuto alla costante coscienza di gruppo e alla profonda umiltà, nonché, naturalmente, all’intelletto ben sviluppato e al corpo astrale bel disciplinato.

CHOHAN

Un Signore, un Maestro, un Capo indica quegli Adepti che sono avanzati fino a prendere la sesta iniziazione.

CIVILTA’

Cos’è la Civiltà nel corpo mentale,

                              nel corpo emotivo,

                              nel corpo eterico.

Costruire la nuova civiltà comporta anche dei rischi ai quali dobbiamo prestare attenzione:

  • Il pericolo di un’instaurazione troppo rapida della pace. L’angoscia dell’essere umano deve essere lenita e si guadagni tempo per pianificare con calma e senza fretta.
  • Il pericolo del ripristino del vecchio mondo familiare del fanatismo, del nazionalismo e del materialismo e le vili distinzioni e barriere separative tra ricchi e poveri, tra occidente e oriente e tra le caste e le classi.
  • I pericoli degli aggiustamenti fra nazioni devono essere realizzati sulla base dell’umanità stessa; il fattore decisivo deve essere la volontà dei popoli liberi e non la volontà degli esperti tecnici o politici o di qualche classe o gruppo dominante; gli esseri umani decideranno, per quanto dipende da loro, il proprio destino, e gli uomini eserciteranno il libero arbitrio nello stabilire il tipo di mondo nel quale sceglieranno di vivere. Il processo non dovrà essere affrettato, ma insegnare che i principi della libertà e la distinzione tra libertà e licenza. Un mondo nuovo fondato sui valori umani, sull’etica e sulle giuste relazioni umane potrà istituire (certo lentamente ma inevitabilmente) la nuova civiltà che gli uomini di buona volontà chiedono per l’insieme dell’umanità.
  • Il pericolo dell’odio. Il risveglio, in tutte le nazioni, degli uomini di buona volontà, che vedono l’umanità nel suo insieme e tutti gli uomini come fratelli; sono l’unico modo per arrestare la marea saliente dell’odio.

            Le culture e le civiltà del passato hanno grande valore. Il genio particolare di ogni nazione deve essere evocato per arricchire l’intera famiglia umana. La nuova civiltà deve avere le radici nel passato e sorgere da esso. Nuovi ideali devono apparire ed essere riconosciuti. L’umanità stessa deve essere lo scopo dell’interesse e dello sforzo, e non una nazione o un impero particolare. Tutto quello che si fa, deve essere basato su un unico riconoscimento pratico: la fratellanza umana che si esprime nelle giuste relazioni umane. Ogni nazione dovrebbe perseguire la propria cultura e tutte dovrebbero sviluppare la consapevolezza di essere parti organiche di un unico tutto e di dover contribuire a questo insieme nonostante tutto ciò che hanno e sono. Questa consapevolezza, se sviluppata intelligentemente e trattata con saggezza, condurrà a giuste relazioni umane, alla stabilità economica (fondata sullo spirito di ripartizione) e a un nuovo orientamento dell’uomo verso l’uomo, della nazione verso la nazione, e di tutti verso il potere supremo di cui assegniamo il nome di “Dio”.

COLUI

CRISTO Il secondo aspetto (il Figlio) della Trinità Divina. Cristo rivela ed esprime l’Amore di Dio e Dio come Amore. Cristo è il Capo del Dipartimento dell’Insegnamento, la fonte da cui scaturiscono tutte le correnti religiose, filosofiche ed educative.

COMPASSIONE

Amore che si manifesta verso chi soffre. Non è una semplice emozione passeggera, ma si traduce in un desiderio, in un bisogno, in un proposito, di aiutare efficacemente i nostri fratelli in umanità. Inoltre, la vera compassione considera ogni sofferenza personale e temporanea non di per sé ma in rapporto al significato e ai fini dell’intera manifestazione del processo evolutivo, vuole il vero bene delle anime, non solo il sollievo momentaneo e illusorio delle personalità.

COMPENSAZIONE

Potere di auto-regolazione che tende a correggere gli eccessi e le deviazioni, risvegliando gli elementi opposti o complementari a quelli dominanti. Non sempre funziona alla perfezione: talvolta è insufficiente; in altri casi opera all’eccesso, producendo reazioni esagerate, super – compensazioni. Così abbiamo persone paurose che si comportano altezzosamente e parlano in modo insolente, e super – emotivi che reprimono violentemente le loro emozioni e assumono un atteggiamento freddo e insensibile.

COMPIMENTO

Quando l’ultimo ciclo, di generazione dell’uomo sarà stato completato dall’ultima terra feconda, e l’umanità avrà raggiunto in massa lo stadio completo di Biddhità e sarà passata dall’esistenza oggettiva nel mistero del Nirvana, allora “suonerà l’ora”; il visibile diventerà invisibile, il concreto riprenderà lo stato preciclico di distribuzione atomica.

            I mondi morti lasciati indietro dall’impulso passato non continueranno nella morte. Il moto è l’ordine eterno delle cose, e l’affinità o attrazione la sua ancella tutto fare. Il fremito della vita riunirà nuovamente gli atomi e si agiterà ancora nel pianeta inerte, quando verrà il tempo. Sebbene tutte le sue forze siano rimaste alla statu quo e siano ora dormienti, pure, quando suonerà l’ora, si riuniranno poco a poco per un nuovo ciclo di maternità; genererà l’uomo facendo nascere qualcosa di più elevato, come tipo morale e fisico, che nel precedente manvantara. I suoi “atomi cosmici già in uno stato differenziato” (che differiscono, nel produrre forza nel senso meccanico, dei moti e degli effetti) rimangono allo statu quo così come i globi e ogni altra cosa nel processori formazione”. Tale è “l’ipotesi che va pienamente d’accordo con la (vostra) e (mia) nota”. Perché, siccome lo sviluppo planetario è altrettanto progressivo quanto l’evoluzione umana o della razza, l’ora della venuta del Pralaya prende le serie di mondi in stadi successivi d’evoluzione: 8ossia) ognuno ha raggiunto qualcuno dei periodi di progresso evolutivo – ognuno si ferma lì, finché l’impulso esterno del manvantara successivo lo mette in moto da qual punto stesso – come la ricarica di un orologio fermo. Per questo ho usato la parola “differenziato”.

            All’arrivo del Pralaya, non sarà viva alcuna entità umana né animale e neanche vegetale per poterlo vedere: ma vi saranno terre o globi coi loro regni minerali; e tutti questi pianeti saranno disintegrati nel pralaya, sebbene non distrutti, poiché hanno il loro posto nella sequenza dell’evoluzione, e quando le loro “privazioni” usciranno nuovamente dal soggettivo, troveranno esattamente il punto in cui devono muoversi lungo la catena delle “forme manifestate”. Questo si ripete, come sapete, senza fine per tutta l’Eternità. Ognuno di noi uomini ha percorso questa ronda incessante, e la ripeterà in continuazione per sempre. La deviazione del corso di ognuno e il grado di progresso da Nirvana a Nirvana sono governati da cause che sono create da ognuno di noi secondo le esigenze in cui si trova coinvolto”.  Da The Mahatma Letters to A. P. Sinnett, p. 67.

COMPLESSO

Insieme di elementi psicologici che hanno una forte carica emotiva. La loro formazione è l’effetto di una serie di conflitti di cui spesso ignoriamo l’esistenza. I complessi sono paragonabili a degli accumulatori elettrici: non di rado la loro carica acquista un’intensità fortissima, che, in determinate situazioni, si manifesta chiaramente. Alcune persone sono talmente identificate con un complesso che non lo combattono neppure. Nel riconoscimento dei complessi è l’inizio della disidentificazione: smascherati, risolti nei loro elementi, possiamo meglio difendercene.

COMPRENSIONE AMOREVOLE

Comprendere vuol dire rendersi conto della vera natura di un fenomeno, della sua origine, della sua funzione, dei suoi limiti, delle sue possibilità. Nel mondo interno la comprensione non solo svela la verità, ma in un certo senso la crea. A livello interpersonale e sociale la comprensione amorevole, è sintesi d’intelletto e di amore, è essenziale per l’instaurazione di retti rapporti tra gli uomini.

COMPRENSIONE SPIRITUALE

COMPRENSIONE La facoltà del pensatore di appropriarsi della conoscenza quale fondamento di saggezza; ciò che permette all’uomo di adattare le cose della forma alla vita dello Spirito; ispirazione dall’Aula della Saggezza connessa ai fatti dell’Aula dell’Apprendimento. Riguarda l’Unico Sé. La conoscenza riguarda il “non -sé”, mentre la comprensione è il punto di vista dell’anima o pensatore, oppure la relazione fra di essi. Nella vita dello Spirito, la comprensione è la causa della rivelazione.

CONTENTARSI

Acquieta la mente ed è basata principalmente sulla Legge del karma. Produce una disposizione interiore per cui qualsiasi condizione appare buona, giusta e tale da permettere di meglio risolvere il proprio problema. Ciò non significa passività né acquiescenza che diviene inerzia, bensì riconoscere lo stato reale delle cose e dell’opportunità, lasciando che esse stesse siano la base di ogni ulteriore progresso.

CONTINENZA O ASSENZA DI DESIDERIO

Significa che qualsiasi impulso che, mettendo in rapporto forme e uomo reale, tende a legare quest’ultimo al mondo fisico.

COSMO. (Seconda versione)

Il cosmo intero è guidato, governato e animato da una serie quasi illimitata di Gerarchie di Esseri senzienti, ognuna delle quali ha una missione da compiere. Dottrina Segreta. I. 295. Tra queste la Gerarchia delle Monadi umane ha il suo posto.

CHIARA LUCE FREDDA

La “chiara luce fredda” è la luce della ragione pura, dell’infallibile percezione intuitiva. La sua luce incessante, intensa e rivelatrice costituisce, con i suoi effetti, una prova maggiore, Essa rivela due cose: l’Onnipresenza di Dio, e l’Onniscienza del Tutto divino. La chiarezza di quella luce indica la funzione dell’anima, poiché la sua grande luce permette all’iniziato di vedere la luce. La freddezza di quella luce si riferisce a quella sostanza, che non può più essere riscaldata fino all’incandescenza dal desiderio o da calore della passione, ma che ora risponde finalmente soltanto alla luce  dell’anima, perciò, è fredda verso tutto ciò che limita e ostacola, e questo stato della coscienza della personalità dev’essere vissuto nel punto cosciente più profondo della natura del discepolo, nel punto estremo ove egli può ritirarsi, punto per il quale tutti gli esercizi di concentrazione e i processi di meditazione hanno servito da preparazione scientifica.

CHIAROVEGGENZA Facoltà visiva, uno dei poteri psichici inferiori che permette di vedere esseri costituiti di materia diversa da quella fisica. La facoltà di vedere con “l’occhio interiore” o vista spirituale. Nell’anima questo potere si manifesta come percezione pura e visione spirituale infallibile.

CHIARUDIENZA La facoltà (innata o acquisita con la formazione occulta) di udire suoni che l’orecchio fisico non può registrare.

CIELO La dimora di tutte le anime umane. Uno stato di coscienza spirituale.

COLORE

Originariamente significava una “copertura”. Dalla radice “celare”, coprire o nascondere. Anche occultare, nascondere.

Simbologia dei colori. Il linguaggio del prisma, di cui “i sette colori madre hanno ciascuno sette figli”, vale a dire quarantanove sfumature o “figli” fra i sette, le cui tinte graduate sono altrettante lettere o caratteri alfabetici.

Per l’iniziato il linguaggio dei colori ha pertanto cinquantasei lettere. Di queste lettere, ogni settenario è assorbito dal colore madre, così come ognuno dei sette colori madre è alla fine assorbito dal raggio bianco, l’Unità Divina simboleggiata da questi colori.

“COME SE”Come un uomo pensa nel suo cuore, tale egli è”. Agendo “come se” si fosse un’anima, è più facile operare verso una vera visione di anima e personalità. Questo atteggiamento mette in azione la facoltà d’immaginazione che determina precisi mutamenti interiori ed è una delle forze che influenzano la materia stessa.

COMPASSIONE Simpatia o dolore per la sofferenza di altri. Amore infinito, comprensione e intellige.nza spirituali, ossia la sottile abilità di riconoscere il significato che è dietro agli eventi.

COMPRENSIONE La facoltà del pensatore di appropriarsi della conoscenza quale fondamento di saggezza; ciò che permette all’uomo di adattare le cose della forma alla vita dello Spirito; ispirazione dall’Aula della Saggezza connessa ai fatti dell’Aula dell’Apprendimento. Riguarda l’Unico Sé. La conoscenza riguarda il “non -sé”, mentre la comprensione è il punto di vista dell’anima o pensatore, oppure la relazione fra di essi. Nella vita dello Spirito, la comprensione è la causa della rivelazione.

CONCENTRAZIONE Attenzione fissa su un unico punto. Condurre tutti i pensieri a un centro comune intensificandone così l’azione. Una infinita pazienza nel controllo e nella concentrazione del pensiero è essenziale per costruire un corpo mentale potente, in grado di mettersi in contatto con il Sé Superiore e imprimere i desideri dell’anima sulla coscienza di veglia.

CONOSCENZA La totalità della scoperta e dell’esperienza umana e ciò che può essere riconosciuto con i cinque sensi. Riguarda la costruzione e lo sviluppo del lato forma, il lato materiale dell’evoluzione solare, planetaria, nei tre mondi dell’evoluzione umana e nei corpi degli uomini. Il risultato dell’attività dei cinque sensi, se interpretato dalla mente, porta conoscenza.

CONOSCENZA SPIRITUALE

La Conoscenza è il giusto apprendimento delle leggi dell’energia, della conservazione della forza, delle sorgenti dell’energia, delle sue qualità, tipi e vibrazioni. Implica l’apprendimento:

  1. Nei purana sono menzionati sette rami di conoscenza. – S.D., I, 192.
  2. La Gnosi, la conoscenza celata, è il settimo principio; le sei scuole della filosofia indiana sono i sei principi. – S.D., I, 299. Queste sei scuole sono:

                   a.  La scuola della logica                    Dimostrazione della giusta percezione.

                        b.  La scuola atomica             Sistema dei particolari. Gli elementi. Alchimia e   chimica..

                        c.  La scuola sankhya             Sistema di numeri. La scuola materialista. La teoria dei sette stati di                                                                                   materia o prakriti.                                                                                        

            .           d.  La scuola dello Yoga                    L’unione. la regola della vita quotidiana. Misticismo

                   e.  La scuola della religione

                       cerimoniale                            Il rituale. L’adorazione dei deva, o degli dei.

                   f. La scuola vedanta               Riguarda la non dualità. Tratta del rapporto                                                                                                                                                      dell’Atma nell’uomo col Logos

  • Vi sono quattro rami della conoscenza in cui H.P.B. si riferisce particolarmente – S.D., I, 192.

                    Questi quattro sono probabilmente quelli dei quali l’uomo si è occupato maggiormente in questa quarta ronda e                        quarta catena.

a.  Yajna Vidya                      L’adempimento di riti religiosi al fine di produrre certi

                                                               risultati

                                                               La magia cerimoniale. si occupa del suono, e pertanto

                                                               dell’Akasha o etere dello spazio. Il “yajna” è la

                                    divinità invisibile che pervade lo spazio

b. Mahavidya             La grande conoscenza magica. È degenerata nel

                                                               culto tantriko.

                                                               Riguarda l’aspetto femminile o aspetto materia  base

                                    della magia nera. Il vero mahayoga riguarda la forma                                                    

                                                              (secondo aspetto) e il suo adattamento allo spirito e

.                                                              alle sue necessità.

c.  Guyha Vidya                     La scienza del mantram. La conoscenza segreta dei

                                                               mantram mistici. Il potere occulto del suono, della Parola.

d.  Atma Vidya                      La vera saggezza spirituale.

  • La conoscenza della verità è un  retaggio comune. S.D., II, 47, 3.
  • La conoscenza è un soggetto relativo, che varia secondo il grado raggiunto.

                          a. Campi di conoscenza ulteriori s’aprono dinanzi a un Logos planetario. – S.D., II, 740.

                          b. Alle quattro verità può arrivare l’uomo senza aiuto. – S.D., III, 420.

  • Infine, la conoscenza è un’arma pericolosa. Non offre pericoli solo quando:

a.  Ci si dedica ad essa corpo, anima e spirito. – S.D., III, 62, 63.

b.  Si ha la fede incrollabile nella propria divinità. S.D., III, 62, 63.

c.  Si ammette il proprio principio immortale.

d.  Ci si conosce. S.D., III, 435, 436.

e.  Tutte le virtù sono praticate. – S.D., III, 262.

f.   Si ha esperienza. – S.D., III, 481.

g.  Ci si rende conto che la conoscenza è frutto del solo spirito. – S.D., iii, 453.

h.  La conoscenza è acquisita per mezzo della regione della mente superiore. – S.D., III, 453. 

CONOSCENZA DIRETTA

La meta dell’aspirante sono i poteri superiori che possiamo denominare conoscenza diretta, percezione intuitiva, pura visione spirituale, saggezza. Sono diversi dagli inferiori, e li abrogano. I poteri inferiori (chiaroveggenza, chiarudienza, psicometria) sono ostacoli alla suprema realizzazione spirituale, ma agiscono come poteri magici nei mondi oggettivi. I poteri superiori sono inclusivi e, se ben usati, infallibili. Agiscono all’istante. Gli inferiori sono invece soggetti a errore, operano nel tempo e hanno campo d’azione limitato. Fanno parte della grande illusione e per il vero aspirante sono un ostacolo.

CONOSCITORE Colui che comprende o riconosce con certezza. La coscienza deve volgersi all’interno, verso l’anima, prima che l’unione con il Conoscitore possa avvenire e l’uomo diventi intuitivamente saggio. La meditazione, unita a una disciplina organizzata, produce l’unione con il Conoscitore, l’anima.

.

CONSACRARE Dedicare la propria vita a una causa o a un ideale, a un grande Maestro o al servizio dell’umanità e fare ogni sforzo possibile per seguire quell’esempio o raggiungere quel fine nella vita quotidiana. Il totale abbandono di tutto l’essere (il triplice uomo) al dominio dell’anima per promuovere il Piano di Luce. Sacrificio della volontà umana (l’egoismo dell’uomo) a qualche servizio speciale.

CONSEGUIMENTO

Al cospetto del trono della responsabilità splendono le ali del conseguimento. Quando si serve l’umanità bisogna esserne degni, accettandone le responsabilità, perciò è necessario essere solleciti col cuore e temprati spiritualmente.

 CONTATTO CON IL SÉ

Forma di ricettività così chiamata perché presenta analogie con il senso fisico del tatto o con il sentire attraverso il contatto, Significa un rapporto, collegamento o allineamento con il Sé, che ci permette di essere ricettivi al suo influsso, alla qualità spirituale di cui in quel momento abbia bisogno e che il Sé cerca di comunicarci.

CONTEMPLAZIONE Ingresso nella coscienza dell’anima. E’ l’anima che contempla. La mente è assorbita in ciò che è Realtà ed è inconsapevole della separazione o del sé personale. La coscienza umana cessa la sua attività e l’uomo diviene conscio dell’essenziale unità con la divinità.

CONTEMPLAZIONE MISTICA

Nel vasto mondo dell’anima vi sono le cime radiose della contemplazione spirituale, in cui l’uomo si abbandona completamente alla forza dello Spirito. È uno stato di identificazione così intima che si perde la coscienza di ogni dualità, è fusione del soggetto e dell’oggetto in una unità vivente, comunione e identificazione col Supremo.

CONTINUI.TÁ DI COSCIENZA

Trasmettere o conservare nella coscienza cerebrale i fatti registrati nei differenti mondi o piani di coscienza, cioè i tre mondi dello sforzo umano e il mondo della coscienza dell’anima, o entrambi questi e il mondo dell’Ashram; oppure ancora questi e il mondo dell’esperienza triadica, finché non sia raggiunto il punto in cui è possibile registrare e mantenere una diretta continuità di coscienza, che va direttamente nella camera del Consiglio del Signore del Mondo a quei Maestri che funzionano in un corpo fisico e perciò devono usare un cervello fisico. In ogni singolo caso la prova (per essere superata correttamente) deve includere la coscienza cerebrale; i fatti registrati sui piani più sottili devono essere registrati, riconosciuti e interpretati correttamente e simultaneamente sul piano fisico.

CONTROLLO DI SÉ

Non significa reprimere o sopprimere. Il controllo giusto consiste nel regolare l’espressione, avendo per scopo l’utilizzazione costruttiva e guidata dalle energie psichiche e biologiche. Così in pratica un saggio controllo è spesso il contrario di reprimere e sopprimere.

COOPERAZIONE L’atto di operare insieme ad altri allo scopo di raggiungere il medesimo obiettivo. Il discepolo è un “cooperatore cosciente” per il bene dell’insieme. Le parti proiettano nel gruppo tutte le qualità e capacità che, insieme, possono risolvere il problema immediato e adempiere ..il Piano: ciò che occorre al gruppo per servire il bisogno.

COOPERAZIONE DI GRUPPO

Una della prove più importanti a cui si è sottoposti è quella di cooperare di buon accordo con coloro che sono diversi da noi. Per farlo, dobbiamo apprendere a riconoscere la verità nei suoi molteplici aspetti. È necessaria l’umiltà e la saggezza di riconoscere quanto è stato già fatto nella direzione dei nostri progetti, e poi collaborare con chi si propone di fare la stessa cosa, Si passa sopra ad ogni questione di amor proprio o di nome in considerazione dell’utilità del risultato e dell’intesse comune.

CORAGGIO

Qualità della volontà può essere man infestazione spirituale: in quanto superamento dell’istinto di conservazione, il coraggio fisico che fa affrontare serenamente i pericoli ( è già) espressione genuina di spiritualità, ma più primitiva ed elementare del coraggio morale. Il coraggio ha due radici: una è il riconoscere che la sicurezza completa e duratura è fondamentalmente un’illusione. C’è poi un altro incentivo: nel rischio, nel pericolo a volte può verificarsi una vera espansione di coscienza.

I CORPO DELL’UOMO

L’uomo spirituale e l’uomo terreno.

L’uomo terreno si compone:

  1. Del Corpo Fisico- eterico che ne fuoriesce per alcuni centimetri.
  2. Del Corpo Astrale o emotivo, costituito dall’ovoide che attornia il corpo eterico.
  3. Del Corpo Mentale concreto o oggettivo, rappresentato dall’ovoide che attornia il corpo emotivo.
  4.  

L’uomo spirituale si compone:

  • Del Corpo Mentale astratto o soggettivo.
  • De.l Corpo Buddhico o dell’Intuizione.
  • Del Corpo Atmico o spirituale.
  • Della Monade o Spirito.

I Sette Principi dell’uomo e i relativi veicoli e Piani.          

 Riepilogo.

1. Monade.

2 Atma, Volontà Spirituale — Corpo atmico – Piano atmico.

3 Buddhi, Intuizione – Corpo buddhico – Piano buddhico.

4. Manas (Superiore), Mente astratta – Corpo causale – Piano          mentale.

5  Manas (Inferiore), Mente Concreta – corpo mentale – Piano mentale.

6. Kama: Desiderio Sentimento – corpo astrale – piano astrale.

7 Prana: Energia Vitale – corpo fisico eterico – Piano fisico.

Questi corpi devono essere considerati interconnessi, nel senso che il più sottile è interconnesso nel suo vicino grossolano, per esempio, l’eterico nel denso, l’astrale nel fisico-eterico, il mentale nell’astrale, ecc.

Le espressioni dell’uomo

  1. COL CORPO ATMICO l’uomo esprime la Volontà spirituale.
  2. COL CORPO BUDDHICO l’uomo esprime l’intuizione.
  3. COL CORPO MENTALE ASTRATTO l’uomo esprime i pensieri astratti.

.     COL CORPO MENTALE CONCRETO l’uomo esprime i pensieri concreti.

  • COL CORPO ASTRALE l’uomo esprime le emozioni positive e negative.
  • COL CORPO ETERICO l’uomo esprime la vitalità.
  • COL CORPO FISICO l’uomo esprime i sensi.

CORPO

Strumento di percezione, di esperienza, di azione nel mondo esterno; è il mezzo necessario per fare esperienza qui. Realtà viva, permeata di attività psichiche, un principio unificatore, che da molte manifestazioni ci appare intelligente, ne rende possibile la vita. Dobbiamo ammirarne il complesso e sapiente congegno; le cellule unite in tessuti, i tessuti (che) si intrecciano formando gli organi, gli organi che si coordinano in sistemi e apparati complessi; Non il nemico dello spirito, bensì suo servo fedele, suo tempio, va apprezzato e incluso come parte della nuova unità organica, della nostra bio/psicosintesi.

CORPI (sottili) Sono qualificati centri di energia della mente e delle emozioni. Non sono corpi simili al fisico, bensì riserve di tipi particolari di forza e raccolte di atomi vibranti ad alta velocità.

CORPO ASTRALE Attraverso questo veicolo tutte le emozioni, le passioni, i desideri e gli appetiti agiscono sul corpo fisico e si esprimono nel mondo fisico. Questo corpo deve essere compreso, dominato e addestrato a funzionare sotto il dominio della volontà dell’uomo.

CORPO .ASTRALE E MENTALE Questi due corpi, sul piano emozionale e su quello mentale, fanno parte del corredo della triplice personalità. Essi sono composti della vita elementale di quei piani. Tutta la lotta avviene fra queste energie elementali, che seguono le loro tendenze naturali, e l’anima che si sforza di dominarle. Con la costante purificazione della mente e delle emozioni mediante spassionatezza, discernimento e distacco questi veicoli vengono dominati e corredati di materia più fine e più responsiva all’energia dell’anima.

CORPO CAUSALE o CORPO DELL’ANIMA

Questo corpo è l’Ego, l’Anima o Sé Superiore, il centro di coscienza egoico. E’ l’espressione della mente superiore o Monade. E’ relativamente permanente.

CORPO EMOZIONALE (astrale o del desiderio) Il corpo sottile del desiderio o sentimento operante sul piano astrale. Attraverso questo corpo tutte le emozioni e tutti i desideri reagiscono sul corpo fisico e trovano espressione nel mondo fisico.

CORPO ETERICO (fisico) – DOPPIO ETERICO Il corpo eterico è il veicolo della forza della Vita, che infonde energia e vivifica il corpo fisico denso, dandogli calore, moto e sensibilità. Ogni forma ha la sua controparte eterica.

CORPO ETERICO

Stando all’insegnamento occulto, il corpo fisico di un essere umano è composto di due parti, una densa e una eterica. Il corpo fisico denso è formato di materia dei tre sottopiani inferiori fisici. Quello….. eterico, di materia dei quattro sottopiani superiori, o eterici, del piano fisico.

CORPO FISICO/ETERICO Il corpo fisico è costituito di elementi chimici del piano fisico. Il corpo eterico è la controparte del fisico (da non considerarsi come veicolo separato) e serve a portare le energie vitali che infondono energia al corpo fisico e lo vitalizzano. Questi elementi fisici sono organizzati in un complesso di organi e tessuti necessari alla vita o alla protezione del corpo e per essere utilizzati dall’anima entrostante.

CORPO LUNARE (corpo di desiderio) E’ il corpo del desiderio, dell’emozione e del sentimento, che deve essere reso puro, limpido, forte e posto sotto il dominio dell’Angelo Solare, l’anima.

CORPO MENTALE Questo corpo è costituito di sostanza dei quattro livelli inferiori del piano mentale e nella maggioranza degli uomini non è ancora bene organizzato. Esso conferisce un determinato carattere al sé personale, indicando le abitudini di pensiero dell’uomo e la sua reazione alle circostanze della vita.

CORPO PITUITARIO Questa ghiandola è strettamente connessa con le qualità emozionali e mentali. E’ composto di due ghiandole in una ed è situato nella testa, alla base del cervello dietro la radice del naso. Questa ghiandola è in grado di stimolare le cellule cerebrali e ha un’importante influenza diretta sulla personalità.

COSCIENZA Consapevolezza dei propri pensieri, delle proprie emozioni e azioni; la facoltà che permette all’uomo di essere vigilante, perspicace o di conoscere. La coscienza non è soltanto l’identità o autoconsapevolezza, ma riguarda anche il senso della relazione di quell’“Io” con tutti gli altri sé.

……..

COSCIENZA CRISTICA Sviluppo della natura cristica nel singolo uomo e nella razza nel suo complesso. Il richiamo cosciente della vita cristica nel cuore umano e la nostra integrazione nel Regno di Dio.

COSCIENZA DI GRUPPO Consapevolezza inclusiva della funzione di gruppo; senso di responsabilità nell’assistere l’espressione dell’anima degli altri; identificazione della parte con il tutto.

Espansione di COSCIENZA E’ la coscienza che evolve, non la forma. Consapevolezza onninclusiva e maggiore conoscenza, saggezza e comprensione sono possibili a tutta l’umanità:

  1. per mezzo della disciplina di vita, della reincarnazione, dei cinque sensi e per mezzo della forza propulsiva dell’evoluzione;
  • per mezzo di una formazione esoterica specializzata che conduce a una serie progressiva di prove volontarie e iniziazioni.

COSCIENZA (minerale, vegetale, animale e umana) Per l’uomo poco evoluto è la risposta alle forze esteriori; per l’uomo evoluto è la riposta agli incentivi, sia esteriori che interiori. Nei regni minerale, vegetale e animale, la coscienza è vista come attrazione e repulsione.

Il regno MINERALE si espande nella coscienza vegetale (attività più sensibilità, emozione e sentimento allo stato embrionale).

Il regno VEGETALE possiede i rudimenti di un sistema nervoso. La coscienza si espande in quella animale (attività più sensibilità, più istinto. Mente allo stato embrionale).

Nel regno ANIMALE si sviluppa un sistema nervoso altamente organizzato, la materia astrale organizza, sentimenti ed emozioni si manifestano. Coscienza istintiva, mente latente e capacità di usare i sensi. Il regno animale si espande in quello umano, che è il macrocosmo dei tre regni inferiori.

Nel regno UMANO, l’uomo manifesta attività intelligente, esprime emozione o amore e vi aggiunge la volontà intelligente. Egli non è soltanto cosciente, ma è cosciente di sé (autocosciente). L’uomo in seguito progredisce verso:

  • la coscienza di gruppo, coscienza egoica o dell’anima che manifesta attività intelligente.
  • Coscienza spirituale , coscienza dell’Uomo Celeste, Amore-Saggezza.
  • Coscienza divina, di Dio, Volontà divina.

COSCIENZA SPIRITUALE

È il senso dell’eterno e del trascendente, il risultato del pervenire, o dell’involontario essere portati in contatto, con un piano o sfera di realtà al di sopra di quelli generalmente considerati come reali. Non dovrebbe in alcun modo essere limitata da esperienze e credenze religiose o mistiche, ne identificata con esse: non si attiene a specifici codici, ma si ispira ai valori etici essenziali e universali.

COSCIENZA DI SE’

Il cuore del modello Cyber è proprio la coscienza che ogni essere vivente ha di se stesso: la vera comprensione del modello Cyber quindi presuppone la “consapevolezza di Sé”, si fonda sull’esperienza luminosa del proprio essere, della propria coscienza, come si sperimenta in meditazione o nei momenti di lucidità in cui sentiamo veramente di esistere, o nel percepire il vuoto, o il silenzio interiore.

COSCIENZA CAUSALE

La coscienza cristica, o coscienza dell’anima, o coscienza causale è il perfezionamento e il dominio della mente oltre che la dimostrazione dell’amore nel servizio; queste sono le caratteristiche preminenti della Gerarchia e le qualità essenziali di coloro che formano il regno di Dio.

COSCIENZA UNIVERSALE

La coscienza universale che si manifesta nel tempo e nello spazio, come così bene si esprime Mrs Besant, include tutte le forme d’attività e l’evoluzione ciclica a spirale dal punto di vista dell’evoluzione cosmica, e in termini di coscienza assoluta può di nuovo essere rotatorio.

COSMO Il sistema preordinato delle cose, l’universo, il mondo. La cosmologia è lo studio della sua origine per quanto riguarda struttura, moto e parti essenziali del sistema. Le leggi cosmiche e spirituali mostrano che ogni cosa è somigliante a qualcosa di più grande, con leggere differenze. La ripetizione esiste e lega l’intero modello della vita; è il segreto dell’unità di tutta la vita.

COSTITUZIONE DELL’UOMO La triplice personalità è composta di:

  1. corpo fisico/eterico –
  1. materia densa, liquida e gassosa e
  • materia eterica. E’ un corpo duplice, fisico oggettivo e un doppio eterico operante attraverso l’organismo fisico e detto corpo vitale, che è veicolo del prana e di tutte le altre energie che si manifestano sul piano fisico.

2)         Corpo emozionale o astrale (sentimento o desiderio). Esso reagisce a impatti di forze ed energie che devono essere dominate coscientemente se si vuole pervenire all’autocoscienza.

3)         Corpo mentale. E’ costituito di materia del piano mentale. Questo corpo non è ancora bene organizzato nella maggioranza degli uomini.

4)         Anima – Sé Superiore o Corpo Causale. E’ il principio mediano che connette spirito e materia e la sua qualità è Amore.

5)         Monade. E’ il primo aspetto o Aspetto Padre; la sua energia è Puro Spirito e la sua qualità è Volontà Divina.

COSTRUTTORI MAGGIORI E COSTRUTTORI MINORI

       I Costruttori maggiori sono l’aspetto positivo della sostanza o dei fenomeni elettrici, mente i Costruttori minori ne sono l’aspetto negativo. Due tipi di forza sono rappresentati nelle attività di questi due gruppi di deva, ed è la loro interazione e l’influsso reciproco che produce la luce. Nella loro totalità sono la sostanza nel suo complesso, la forma attiva intelligente, modellata allo scopo di fornire una dimora ad una vita soggettiva centrale. I Costruttori maggiori sono i Pitri solari, mentre i Costruttori minori sono gli antenati lunari. (Antenati significa letteralmente: impulso che attiva la vita). Essi sono pure la totalità dei “Pitri”, o Padri del genere umano, considerando l’umanità come la razza stessa, il quanto regno della natura.

CREAZIONE Una atto o processo ordinato per cui le cose nascono. E’ per mezzo del Potere divino, dell’Amore divino e della Intelligenza divina, esistenti prima dell’atto creativo, che le qualità inerenti al caos vennero separate l’una dall’altra ed ebbero origine le forme.

CRISI

Le crisi non debbono essere considerate per se stesse morbose: talvolta anzi sono punti di passaggio a un livello superiore, occasioni di cambiamento, di sviluppo, di avanzamento. Ogni crisi può essere descritta come un processo, spontaneo o forzato, di disidentificazione. All’accettazione deve seguire il proposito di un superamento progressivo, mediante l’uso di tecniche appropriate.

CRISI SPIRITUALE

Una crisi spirituale è un afflusso di luce sulla coscienza che rivela la scelta della direzione da prendere e di conseguenza richiama all’azione. C’è sempre un modo superiore o inferiore di rispondere secondo se la luce è usata per rivelare la visione e i piani dell’anima, oppure se non è compresa per ciò che è, ed è effettivamente ignorata. Soltanto nel secondo caso l’energia scenderà allora incontrollata nella personalità, stimolando i veicoli inferiori e provocando il tipo di sconvolgimento che normalmente associamo alla crisi.

CRISTO Il secondo aspetto (il Figlio) della Trinità Divina. Cristo rivela ed esprime l’Amore di Dio e Dio come Amore. Cristo è il Capo del Dipartimento dell’Insegnamento, la fonte da cui scaturiscono tutte le correnti religiose, filosofiche ed educative.

CRITICISMO

Tendenza a criticare in ogni modo e in ogni occasione i nostri simili. Per la sua natura sottile e insidiosa, per la sua enorme diffusione, per i suoi effetti malefici, merita speciale attenzione. Ne derivano ferite dolorose, profonde amarezze, sordi rancori, reazioni di violenza; inoltre, l’abitudine a criticare tende a isterilirci, a smorzare i nostri più vivi e alti sentimenti. Tale tendenza può essere, perciò, trasformata in un’acuta e saggia discriminazione. Non criticare non significa non accorgersi delle deficienza; quello che distingue il criticismo dalla sana discriminazione è l’atteggiamento interno, sereno e impersonale.

I seguaci di CRISTO Coloro che amano il prossimo prescindendo da credo, colore o razza. Il loro Cristianesimo è di tipo inclusivo e porta buona volontà internazionale. Il conseguimento della coscienza cristica è sempre un processo di crocifissione, il totale assoggettamento dell’inferiore al superiore, del materiale allo spirituale, del personale al divino e del limitato all’universale.

LA CROCE (2 aspetti) La prima croce, della personalità, per mezzo della quale lottiamo per ottenere purezza fisica, per calmare il corpo emozionale, per apprendere il perdono e l’altruismo, per usare la mente in modo più ampio, per imparare a concentrarci, per pensare a fondo con logica, per interessarci agli eventi, al prossimo e alle tendenze, per imparare a integrare la personalità.

La seconda croce, dell’anima: mentre stiamo ancora lavorando al perfezionamento della personalità, cominciamo a occuparci del dominio dell’anima, sforzandoci di svilupparne le qualità di Amore/Saggezza, Luce e Sacrificio (Volontà). Attraverso ogni fase della relazione umana, la nostra continua attività al servizio dell’umanità si ampia e la nostra comprensione amorevole cresce acquistando maggior luce.

CROCE

Croce Mobile (o comune). È la Croce dell’esperienza, mutevole e assorbita. È il luogo dell’azione e reazione, dove il Karma controlla e dove si risponde agli impulsi che destano la coscienza alla meta che l’attende. È il ciclo involutivo, del divenire sempre più immerso nella materia, cioè la vita sulla Croce Mobile; interludio di riadattamento o di lotta per la liberazione, che conduce alla Croce Fissa; e infine la liberazione sulla Croce Cardinale

Croce fissa (crocifisso). È la Croce della Trasmutazione. Il desiderio muta in aspirazione, e l’egoismo scompare. È su questa croce che termina l’esperienza del discepolo; egli assume la terza iniziazione e si libera dalla personalità, avviandosi alle due iniziazioni successive che supererà sulla Croce Cardinale.

 Croce Cardinale. È la Croce della Trascendenza. La vita della personalità della forma e planetaria non hanno più potere. L’uomo è liberato. È questa la croce della Monade che si incarna. È il volere che si esprime nel grande processo creativo Quando l’iniziato torna sulla Croce Cardinale, da cui era sceso per incarnarsi e salire sulla Croce mobile, non si identifica più con la forma e neppure con l’anima, ma con la volontà divina e l’eterno disegno e proposito. Disegna e proposito che diventano suoi. Non conosce altro, in un senso incomprensibile persino ad un iniziato di terzo ordine. Penetra allora nella sala del concilio del Logos; partecipa al conclave di Shamballa; non è più solo un componente della Gerarchia sul piano mentale. Può operare mediante tutti e tre i centro mondiali: Umanità, Gerarchia e Shamballa.

CROCIFISSIONE Perdita di ogni cosa della vita che abbia valore per la personalità, sacrificio anche fino alla sofferenza e alla morte, come dimostrato da Cristo che viene crocifisso. Quando giunge il momento di questa prova, l’anima dell’iniziato è così forte e il suo carattere è tanto ampliato, la sua conoscenza tanto estesa, il suo senso dei valori tanto mutato, che egli è totalmente disposto a pagare tale prezzo. La Quarta Iniziazione.

CUORE

La reale funzione del cuore umano è un occulto e scientifico processo che, oltre a far circolare i fluidi vitali nel corpo fisico per preservarne l’integrità, è anche un generatore di un certo tipo di essenza intelligente che è il fattore positivo nella vita delle cellule. Perciò il cuore va visto come un anello di congiunzione tra l’Anima e la personalità. Esso è il ricevitore ed il distributore dell’energia dell’Anima: il cuore con i suoi impulsi agisce nel mondo della sostanza, forma l’attività volitiva dell’lo cosciente orientata verso una meta che diviene istintiva nell’ambito dei processi del ricambio.

L’energia vitale proveniente dalla Monade poi, viene riversata dal centro del Cuore nel sangue e nella rete eterica che compenetra ogni parte del corpo tisico. Così ogni corpuscolo di sangue diventa veicolo della luce dell’Anima che, fusa con la luce magnetica del Corpo eterico, stimola gli atomi del corpo fisico affinché diventino Puntini irradianti luce (processo di Trasfigurazione).

Come il sangue viene ossigenato dalla respirazione polmonare, così la vita dell’uomo viene ad essere permeata dall’energia spirituale, pertanto il cuore ed il sangue sono i simboli exoterici della vita.

CUORE DEL SOLE Il Sole è il cuore del mondo solare e la sua energia vitale è velata dal Sole visibile. L’energia solare che emana dal cuore del Sole è molto potente. “Il Sole governa il cuore”,non solo il cuore umano, ma il cuore di ogni cosa vivente. Radiazioni particolari del Sole sviluppano e determinano la struttura e le funzioni del cuore, grazie alla similarità di vibrazione fra il Sole e quell’organo particolare. Il Sole visibile non è che una forza proveniente dal Sole Centrale, il quale è la sorgente invisibile di tutto ciò che ESISTE nel nostro sistema solare. Il nostro Sole visibile non è che uno specchio nel quale si riflettono i raggi di energia provenienti dal Sole Spirituale. Il “Sole Reale” è tanto visibile quanto lo è “l’Uomo Reale”.