Sesta Lezione
Le classi dei deva.
Il Fratello delle Tenebre, sapendo d’essere in essenza una forza positiva, opera con la sostanza negativa, ossia con i costruttori minori per raggiungere fini propri, sospinto da motivi egoistici. I Fratelli della luce cooperano con l’aspetto positivo di tutte le forme, ossia con i deva costruttori, secondo il proposito evolutivo, al fine d’attuare i propositi dell’Uomo Celeste, che è la totalità della manifestazione fisica planetaria (i nostri sette principi); se può dunque vedere, quanto sia necessario comprendere le funzioni dei deva d’ogni grado. È però altrettanto importante che l’uomo si astenga dal manipolare queste forze della natura fino al momento in cui “conosca se stesso e i propri poteri, e fintanto che non abbia sviluppato appieno la coscienza dell’Ego”. Allora e soltanto allora, potrà collaborare senza pericolo, saggiamente e intelligentemente, con il Piano. Per ora, per l’uomo comune e anche per l’uomo avanzato, questo è pericoloso da tentare e impossibile da compiere.
I deva si dividono in due classi – Rupadeva e Arupadeva. I Dhyan Chohan con forma o oggettivi e senza forma o soggettivi. Gli uomini in Gusci e Mararupa, ossia in corpi destinati all’annebbiamento. Tutti questi sono:
- Rupadeva. Dhyan chohan che hanno una forma, (ex uomini).
- Arupadeva. Dhyan chohan che non hanno una forma, (ex uomini).
- Pisachia. Spiriti, (con due principi).
- Mararupa. Destinati a morire, (con tre principi).
- Asura. Elementali aventi forma umana.
- Bestie. Elementali della seconda classe – elementali animali – futuri uomini.
- Bakshasa. Demoni, anime o forme astrali di maghi – uomini che hanno raggiunto il culmine del sapere nell’arte proibita; morti o vivi essi hanno ingannato, per così dire, la natura, ma solo momentaneamente, finché, il nostro pianeta non andrà in oscuramento, dopo di che volenti o nolenti, essere annientati. Questi sette gruppi formano le principali suddivisioni degli abitanti del mondo soggettivo intorno a noi. – Mahatma Letters to A.P. Sinnett, 107. Il termine Rupa, generalmente parlando, si applica a tutte le forme nei tre mondi, mentre il termine Arupa, si applica a tutte le forme mediante le quali le esistenze si manifestano sui quattro livelli superiori del sistema solare e sui livelli astratti del piano mentale.
I deva costruttori sono gli Ah-hi, o mente universale. Essi contengono nella loro coscienza il piano logoico, e possiedono per natura il potere di realizzarlo nel tempo e nello spazio, poiché sono le forze coscienti dell’evoluzione. Essi, non solo incarnano il Pensiero divino, ma sono il mezzo per cui questo si manifesta, e ne sono l’attività realizzatrice, sono essenzialmente moto. I costruttori minori sono più particolarmente la forma materiale che è realizzata, e con le loro coorti sono la sostanza della materia (considerando sostanza ciò che sottostà alla materia). Essi sono ciò che produce la concretizzazione, e che dà forma a ciò che è astratto. I termini rupa e arupa sono relativi, poiché i livelli senza forma e le vite senza forma sono tali solo dal punto di vista dell’uomo n ei tre mondi. Le vite senza forma sono quelle che funzionano nel corpo eterico del Logos, formato dalla materia sottile dei quattro piani superiori del sistema. Da questo punto di vista, il piano mentale suggerisce una considerazione interessante – i suoi tre sottopiani superiori sono positivi e centralizzano la forza positiva del piano. Questa focalizzazione delle forze positive influenza la sostanza negativa dei quattro piani inferiori, e produce: a. La formazione, sui livelli causali, di centri di forza che sono gruppi egoici nelle loro varie divisioni. b. La concretizzazione della sostanza, ossia la costruzione del corpo fisico denso del logos.