RAJA YOGA
FIORE DI LOTO
Parte cento ventiseiesima

Affinamento del corpo eterico.
Esso coincide con quello del corpo fisico. Il metodo è principalmente quello di vivere al sole, proteggersi dal freddo e assimilare determinate combinazioni di vitamine che fra non molto saranno note all’umanità. Una combinazione di queste vitamine sarà formulata e se ne faranno compresse, con precisi effetti sul corpo eterico. Ciò non avverrà prima che il corpo eterico sia riconosciuto dalla scienza e definitivamente incluso nella formazione offerta dalla facoltà di medicina. Le malattie eteriche – congestione e atrofia – fra non molto saranno oggetto di studio riconosciuto da cui deriveranno cure e formule definite. Come anzidetto, tutto ciò che potete fare ora per sensibilizzare il duplice corpo fisico è di attenervi alle regole su esposte e lasciare il resto all’opera del tempo.
Affinamento del corpo emotivo.
La procedura in questo caso è diversa. Il corpo emotivo è semplicemente un grande riflettore. Assume colore e moto dall’ambiente, rimane impressionato da ogni fuggevole desiderio. Entra in contatto con ogni capriccio e ogni fantasia che lo circonda; ogni corrente lo agita; ogni suono lo fa vibrare, a meno che l’aspirante non inibisca questo stato di cose e non lo addestri a ricevere e a reagire solo alle impressioni che gli giungono dai livelli intuitivi tramite il Sé Superiore e quindi tramite il sottopiano atomico.
Meta dell’aspirante dovrebbe essere di addestrare il corpo emotivo in modo che divenga calmo e limpido come uno specchio, in modo da riflettere alla perfezione. Sua meta dovrebbe essere di far sì che esso rifletta solo il corpo causale, che assuma colore in armonia con la grande Legge e sia mosso ad agire in una precisa direzione e non secondo come soffiano i venti del pensiero o come si sollevano le maree del desiderio. Quali parole dovrebbero descrivere il corpo emotivo? Le parole: quieto, sereno, tranquillo, calmo, limpido e chiaro, terso come uno specchio, una superficie piana, un limpido riflettore, che con accuratezza trasmette i desideri, i voleri, le aspirazioni dell’Ego e non della personalità. Come si può ottenere tutto ciò? In parecchi modi, alcuni dei quali sotto la direzione dell’aspirante, altri sotto quella del Maestro.
a. Vigilando costantemente su ogni desiderio, movente e impulso che giornalmente incrocia l’orizzonte, quindi insistendo su tutti quelli di ordine elevato e inibendo quelli inferiori.
b. Con il costante tentativo quotidiano di giungere al contatto con il Sé Superiore e rifletterne i desideri nella vita. Dapprima si commetteranno errori, ma a poco a poco il processo di costruzione procede e la polarizzazione del corpo emotivo si eleva gradualmente attraverso i vari sottopiani fino a raggiungere quello atomico.
c. Con definiti periodi giornalieri diretti ad acquietare il corpo emotivo. Tanto si insiste sulla necessità di calmare la mente in meditazione, ma si dovrebbe ricordare che il placare la natura emotiva è un passo preliminare alla quiete mentale; l’una succede all’altra ed è saggio cominciare dal basso. Ogni aspirante deve scoprire da sé dove egli ceda più facilmente a vibrazioni violente come paura, preoccupazione, desideri della personalità di ogni tipo, amore della personalità per qualcosa o qualcuno, scoraggiamento, ipersensibilità all’opinione pubblica; deve quindi superare quella vibrazione imponendole un nuovo ritmo, eliminando definitivamente e costruendo.
d. Operando sul corpo emotivo durante la notte, secondo le direttive di ego più avanzati sotto la guida di un Maestro. La stimolazione o l’attenuazione della vibrazione succedono all’applicazione di certi colori e suoni. In questo periodo particolare due colori, viola e oro, vengono applicati a molti allo scopo specifico di stimolare il centro della gola e soprattutto quello della testa. Ricordate che il lavoro procede per gradi e che, mentre la polarizzazione si sposta verso l’alto, il momento di transizione da un sottopiano a un altro è contrassegnato da certe prove notturne che si potrebbero definire una serie di piccole iniziazioni che col tempo avranno la loro consumazione nella seconda grande iniziazione, che segna il conseguimento del perfetto controllo del corpo emotivo. Quattro piccole iniziazioni culminano in quella vera e propria. Sono le iniziazioni del piano emotivo, dette rispettivamente della terra, del fuoco, dell’acqua e dell’aria, culminanti nella seconda iniziazione. La prima iniziazione segna lo stesso conseguimento sul piano fisico. Ogni iniziazione indica il raggiungimento di una certa proporzione di materia atomica nei corpi. Le quattro iniziazioni che precedono quella dell’Adepto segnano rispettivamente il conseguimento di una certa quantità: alla prima iniziazione un quarto di materia atomica, nella seconda una metà e così di seguito fino alla consumazione. L’intuizione (o buddhi) essendo il principio unificante che salda ogni cosa, alla quarta iniziazione i veicoli inferiori scompaiono e l’adepto rimane nel suo corpo intuitivo dove crea il proprio corpo di manifestazione.

AGNI YOGA
FIORE DI LOTO
Parte cento ventiseiesima

Gli eroi antichi somigliano forse agli eroi moderni? Gli eroi dell’antichità ebbero forse bisogno di riserve illimitate di entusiasmo? Le loro gesta furono brevi, e bastava una sola esplosione di fuoco per alimentare la loro energia. Oggi, l’estesa durata del conseguimento e il totale esaurimento delle forze nell’atmosfera terrestre, sottopone l’energia a una tensione intollerabile. Il colpo più potente, l’appello più severo, possono lampeggiare da una singola esplosione; ma l’azione continua e ripetuta richiede un’intera serie di correnti di energia.
L’eroe di oggi è sostenuto dalla consapevolezza che sulla Terra non può attendersi cooperazione da nessuna parte. Quando dice: “Non abbandonerò il campo di battaglia”, trova già nuova forza. Noi siamo pronti a rinvigorirlo con una corrente di forza, in base alla sua ferma decisione di non lasciare la battaglia. Ma sappiamo quanto sia difficile portare luce nelle tenebre, poiché la luce è vista dagli altri e non da colui che la porta. Inoltre chi dorme non sopporta la luce. Notate in genere quelli cui non è indispensabile l’oscurità per dormire. Il fuoco del loro spirito dissolve il buio. Noi riconosciamo i combattenti da certe loro abitudini. Ma quando il loro sguardo vaga smarrito nelle tenebre e rabbrividiscono di fronte al buio, Noi li confortiamo dicendo: “Lo spazio vi ascolta.” Il seminatore non conta i semi che getta, perché non è il mietitore. Ma chi lavora con più gioia? Il seminatore sta eretto — il mietitore invece deve curvarsi. Con la mano destra, il seminatore sparge ampiamente i suoi grani. Il vento ne porta via molti; ma il seminatore canta, perché sa che il campo non resterà vuoto ancora per molto. E se ne andrà quando il terreno sarà tutto cosparso. Non gli importa chi verrà a cogliere la messe, o a radunare nuovi grani. Il compito di seminare è assegnato ai lavoratori più fidati. Il campo è grande, ma la mano esperta non si stanca. Ancora una volta ci viene detto: “Create eroi.”

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