RAJA YOGA
INSEGNAMENTI
Parte cento ventiduesima

… Le osservazioni che precedono vi mostrano che il vero educatore dovrebbe operare con energie in un mondo di energia; che queste energie sono colorate e qualificate dai divini attributi distintivi e che quindi ogni uomo può essere considerato come un aggregato di energie sulle quali una particolare predomina e che lo distingue dagli altri e differenzia gli esseri umani fra di loro.
Oggi i genitori e i custodi dedicano molto tempo a rispondere alle domande poste dalla coscienza del bambino in fase di risveglio o ad evaderle, in avvenire la situazione sarà rovesciata. I genitori stimoleranno senza sosta le interrogazioni della sua crescente intelligenza domandandogli sempre: perché? Perché chiedi queste cose? Perché è così? lasciando quindi sempre a lui la responsabilità di rispondere, pur lasciando cadere sottilmente la soluzione nella sua mente.
Questo processo comincerà dal quinto anno di vita; l’intelligenza indagante (che è il fanciullo stesso) sarà sempre costretto dall’insegnante a cercare nell’interno, anziché porre domande all’esterno in attesa di risposte da mandare a memoria e fondate sull’autorità degli adulti.
È dunque necessario rendersi conto che:
I. La nuova educazione riguarderà soprattutto il collegamento scientifico e cosciente fra i vari aspetti dell’essere umano, in tal modo provocando coordinazione e sintesi e sempre maggiore espansione di coscienza con l’istituzione delle giuste linee di energia.
2. Avrà dunque il compito di coordinare la personalità fino ad unificarla con l’anima.
3. La nuova educazione tratterà, analizzerà e interpreterà le leggi del pensiero, poiché la mente sarà considerata come l’anello di giunzione fra anima e cervello.
Queste leggi sono i mezzi per cui:
a) Si intuiscono le idee.
b) Si promulgano gli ideali.
c) Si costruiscono concetti mentali o le forme pensiero che al momento giusto s’imprimeranno per telepatia nelle menti umane.
4. La nuova educazione ai dedicherà ad organizzare e sviluppare la mente concreta inferiore.
5. Insegnerà all’uomo a pensare dall’universale al particolare ed anche ad analizzare i particolari. Di conseguenza nelle scuole del futuro si insisterà meno sull’esercizio mnemonico. La volontà di ricordare sarà di gran lunga migliorata dall’interesse.
6. La nuova educazione farà dell’uomo un buon cittadino sviluppandone gli aspetti razionali della coscienza e della vita, insegnandogli come impiegare il corredo delle sue qualità ereditate, acquisite o ricevute in dono per dare evidenza alle attitudini ed alla coscienza sociale.
7. Soprattutto, gli educatori della nuova era vorranno insegnare all’uomo la scienza di unificare i suoi tre aspetti che si descrivono generalmente come mentali:
a) La mente inferiore concreta;
b) Il figlio della mente, l’Anima, il Sé;
c) La mente superiore astratta o intuitiva;
oppure:
a) La mente ricettiva o senso comune.
b) La mente individualizzata.
c) La mente illuminante.
8. Gli educatori della nuova era si occuperanno dei procedimenti o dei metodi per colmare le lacune nella coscienza fra i vari aspetti. Così la scienza dell’Antahkarana sarà imposta all’attenzione di tutti.
9. Questo concetto di costruire ponti sarà esteso fino a includere non solo la storia interiore dell’uomo, ma anche il collegamento con il suo prossimo su tutti i livelli.
IO. Esso comprenderà anche l’educazione del meccanismo umano a rispondere agli impulsi vitali ed all’anima. Questa anima è essenzialmente intelligenza, usata in modo vitale su ogni piano. Funziona su quello mentale come mente discriminante, sull’emotivo come coscienza sensibile e nell’esistenza fisica come partecipe attivo. Questa attività intelligente è sempre usata secondo saggezza.
11. La nuova educazione prenderà in considerazione:
a) La mente ed il suo rapporto con il corpo energetico, il corpo eterico che è alla base del sistema nervoso e sospinge il fisico all’azione.
b) La mente ed il suo rapporto con il cervello.
c) la mente ed il suo rapporto con i sette centri di forza nel corpo eterico e la loro oggettivazione e il loro impiego tramite i principali plessi nervosi del corpo umano, nonché il loro rapporto (che sarà sempre più evidente) con le ghiandole endocrine.
d) Il cervello come fattore coordinante nel corpo denso e la sua proprietà di dirigere le attività dell’uomo mediante il sistema nervoso…

AGNI YOGA
INSEGNAMENTI
Parte cento ventiduesima

È difficile dissociare in se stessi i tre principi fondamentali. Naturalmente è possibile sconnettere i frammenti ignei. È cosa da farsi? Solo l’immersione nelle tenebre del caos oblitera l’intera Immagine di Fuoco. Pensare ai tre principi può arricchire la concezione dei tre veicoli, ma una cosa è cominciare a pensare, e un’altra, ben diversa, è persistere a sviluppare il proprio pensiero. L’aspetto cosmico dell’Essere potrebbe sembrare semplice come idea, ma che sforzo tenace e duraturo ci vuole per dargli bellezza! Anche nel dirigere e guidare si nota la stessa cosa, in tutti i casi: non basta indirizzare l’allievo, bisogna condurlo alla vittoria. Anche nelle faccende di casa, come si può essere certi che una commissione sia eseguita a dovere? Quante volte un uomo esce a far compere e torna col portafoglio inaspettatamente vuoto! Voi stessi avete visto molti che, partiti di buon proposito, escono dal sentiero e gettano alle fiamme tutte le loro acquisizioni. Grave è il danno che deriva da questi roghi, non solo per sé ma anche per chi è connesso dal karma. Immaginate quanto sia orribile rinunciare a un grano di Verità già assimilato! Solitamente quello squarcio distruttivo è causato dal pensiero caotico. Simili collaboratori non servono neppure per fare commissioni al mercato: mandati a comprare un turbante sono capaci di tornare con una sola ciabatta. È dunque solo il pensiero retto e stabile che ha la meglio sulle tenebre del caos…

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