RAJA YOGA
MEDITAZIONE
Parte cento ventiduesima

Conseguimento di una certa misura di coscienza causale. Ciò è indizio che l’allievo ha sviluppato (forse in minima misura, ma in modo definitamene realizzato) la capacità di penetrare nel mondo dei Maestri. La facoltà del pensiero astratto e della contemplazione, l’abilità di trascendere le limitazioni di tempo e spazio, sono poteri del corpo egoico e, poiché tutti i gruppi egoici sono, come già detto, sotto il controllo di uno dei Maestri, lo sviluppo della coscienza egoica (quando sia coscientemente riconosciuta) è indice di contatto e accesso. Molte anime si mettono inconsciamente in contatto con l’Ego, ma quando l’allievo può elevarsi consapevolmente, quando con deliberazione intensifica la sua vibrazione e trasferisce la propria polarizzazione nel corpo egoico, anche se per un solo attimo, allora sa che per quel breve istante ha vibrato all’unisono con il Maestro del suo gruppo. È pervenuto al contatto. Dapprima potrà non ricordarne i dettagli nel suo cervello fisico, potrà non realizzare le sembianze del Maestro o le parole pronunciate dalle Sue labbra, ma poiché si è coscientemente conformato alla regola ed è penetrato nel silenzio degli alti luoghi la legge agisce, come sempre ed egli è pervenuto al suo contatto. Alcuni discepoli conoscono intimamente il loro Maestro sui piani interiori e operano sotto la sua direzione, ma molte vite possono trascorrere prima che comprendano la legge e con deliberazione formino il canale d’accesso grazie al potere sviluppato in meditazione. Con il passare del tempo la capacità di creare il contatto aumenta fino al punto in cui l’allievo può, in qualsiasi momento, conoscere la volontà del Maestro e avere accesso al Suo cuore. Il quinto metodo non è altrettanto comune, ma è noto a certi temperamenti. Per mezzo del suono l’aspirante ha la consapevolezza del successo. Segue la sua forma di meditazione abituale. Persevera di giorno in giorno e compie il lavoro da svolgere su tutti e tre i piani. Eleva di continuo la sua vibrazione e aspira allo sforzo richiesto, accompagnando ogni sforzo interiore alla vita esteriore di amorevole sevizio. Durante una meditazione improvvisamente sarà consapevole di una nota musicale che sembra risuonare nella sua testa o emanare dal cuore. Non sarà evocata dall’intonazione della Parola Sacra, che pure in una certa tonalità può evocare una risposta musicale dall’Ego, ma sarà il risultato o il culmine della meditazione e il suono della nota vibrerà nel centro così distintamente da non poter più essere dimenticato. È di nuovo un indice di successo. Il contatto con il Mastro è avvenuto ed Egli ha risposto intonando la nota egoica dell’allievo. Su ciò è basata la consuetudine del guardiano che risponde all’aspirante che si candida ai misteri del gruppo.

AGNI YOGA
MEDITAZIONE
Parte cento ventiduesima

Chi vuole nuotare deve tuffarsi senza paura. E chi ha deciso di far suo l’Agni Yoga deve, tramite esso, trasformare tutta la sua vita. Perché si pensa a malincuore di concedere allo Yoga una parte di qualche ora d’ozio, per vivere il resto del tempo nel pensiero impuro? In verità ogni atto deve essere pervaso da un purificante sforzo ardente. Ricordate come ho iniziato con voi il conseguimento dell’Agni Yoga. Allo stesso modo conducete i vostri discepoli alla padronanza dello Yoga del Fuoco. Come scultori, cominciate a modellare le varie superfici della materia grezza. Così, con continuità e all’improvviso, fate sprizzare faville di fuoco vitale dalla superficie del caos. Come il gioco della Gran Madre acquista potenza nelle spirali dell’energia di Fohat, del pari, senza paura, offrite agli uomini una comprensione completa della vita — più completa di quella attesa — nella realizzazione dell’Infinito. Non datevi pensiero dei voli e delle cadute dello spirito. Non sono altro che le curve spirali del moto. Ben peggiore è la distrazione costante e l’egocentrismo. Lasciate che l’Agni Yoga vi conduca sulla via dove si forgia la fiamma; è un processo simile all’eterna creazione delle formazioni cosmiche. Questo Yoga, che è il più sintetico, esige l’impegno di costruire tutta la vita secondo una disciplina che all’esterno non appare. Se questa disciplina essenziale non è sentita come un giogo, ma è percepita come la gioia della responsabilità, si può dire che il primo Cancello si è aperto. Il secondo Cancello si schiude allorché si inizia a cooperare con i mondi lontani. Quando poi s’intendono i fondamenti dell’evoluzione, cadono le sbarre del terzo Cancello. E infine, quando si realizza la supremazia del corpo astrale densificato, i battenti del quarto Cancello si spalancano. Mentre quest’ascesa prosegue, si accendono i fuochi dei centri di conoscenza, e fra il lampeggiare delle energie più sottili si sviluppa la conoscenza-diretta. Amate dunque il fuoco della conoscenza e vegliate sulla crescita del potere.

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