RAJA YOGA
MEDITAZIONE
Parte cento ventitreesima

Dapprima potrà non ricordarne i dettagli nel suo cervello fisico, potrà non realizzare le sembianze del Maestro o le parole pronunciate dalle Sue labbra, ma poiché si è coscientemente conformato alla regola ed è penetrato nel silenzio degli alti luoghi la legge agisce, come sempre ed egli è pervenuto al suo contatto. Alcuni discepoli conoscono intimamente il loro Maestro sui piani interiori e operano sotto la sua direzione, ma molte vite possono trascorrere prima che comprendano la legge e con deliberazione formino il canale d’accesso grazie al potere sviluppato in meditazione.
Con il passare del tempo la capacità di creare il contatto aumenta fino al punto in cui l’allievo può, in qualsiasi momento, conoscere la volontà del Maestro e avere accesso al Suo cuore. Il quinto metodo non è altrettanto comune, ma è noto a certi temperamenti. Per mezzo del suono l’aspirante ha la consapevolezza del successo. Segue la sua forma di meditazione abituale.
Persevera di giorno in giorno e compie il lavoro da svolgere su tutti e tre i piani. Eleva di continuo la sua vibrazione e aspira allo sforzo richiesto, accompagnando ogni sforzo interiore alla vita esteriore di amorevole sevizio. Durante una meditazione improvvisamente sarà consapevole di una nota musicale che sembra risuonare nella sua testa o emanare dal cuore. Non sarà evocata dall’intonazione della Parola Sacra, che pure in una certa tonalità può evocare una risposta musicale dall’Ego, ma sarà il risultato o il culmine della meditazione e il suono della nota vibrerà nel centro così distintamente da non poter più essere dimenticato. È di nuovo un indice di successo. Il contatto con il Mastro è avvenuto ed Egli ha risposto intonando la nota egoica dell’allievo. Su ciò è basata la consuetudine del guardiano che risponde all’aspirante che si candida ai misteri del gruppo…

AGNI YOGA
MEDITAZIONE
Parte cento ventitreesima

Qualsiasi uomo si è già allineato con qualche specie di Yoga, anche se solo a livello rudimentale o in forma distorta. Gli uomini si possono classificare non solo in base agli elementi, ma anche secondo gli Yoga. Spesso un ipocrita non è che una perversione del Bhakti Yoga; un atleta prepotente, dell’Hatha Yoga; uno zelante, del Raja Yoga; e un bigotto fanatico dell’Jnana Yoga. Ma cosa mai può superare le vette del vero Yoga, che unisce la coscienza terrena alla pulsazione cosmica? Chi può pensare qualcosa che sostituisca l’anelito fondamentale dello spirito incarnato, tale da impregnare con la comprensione degli astri, tale da spiegare lo scopo dell’esistenza umana? È lo studio dell’Agni Yoga che avvicina ai mondi lontani. Mi potreste domandare quali esercizi fisici siano utili nell’Agni Yoga. Consiglio un breve pranayama mattutino, protratto per non più di cinque minuti. È bene non mangiare carne, a meno che sia affumicata. Vegetali, frutta, latte e cereali sono sempre benefici. Tutti gli alcolici sono da escludere, salvo che per fini terapeutici. I narcotici, come l’oppio, sono nemici dell’Agni Yoga. Le nubi del cielo sono gravose per l’Agni Yogi. Consiglio inoltre di isolare le calzature con suole di gomma, e di camminare di mattina, evitando di respirare aria fumosa. Gli eventi della vita vanno affrontati con coraggio, altrimenti sarà impossibile decidere dove sia il buono e dove il cattivo. Chi introduce nella vita il vero Yoga, compie la sua più grande missione. Quindi abbiamo davanti a noi la fondazione dell’Agni Yoga.

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