RAJA YOGA
FIORE DI LOTO
Parte cento ventiquattresima

Durante il periodo in cui l’allievo è un discepolo accettato, il lavoro compiuto dal Maestro è di grandissimo interesse. L’allievo viene assegnato a corsi speciali diretti da discepoli più avanzati, sotto la supervisione del Maestro e, sebbene egli possa assistere anche ai corsi maggiori di carattere generale tenuti nell’Ashram (l’aula dove il Maestro insegna), è assoggettato a una formazione più intensificata… Nei primi stadi il Maestro opera in quattro modi principali:
  a. Saltuariamente, e se il progresso dell’allievo lo giustifica, “lo accoglie nel Suo Cuore”. Questa è l’affermazione esoterica di un’esperienza molto interessante alla quale l’allievo viene sottoposto. Al termine di uno dei corsi nell’ashram, o durante una meditazione con esito particolarmente favorevole nella quale egli abbia raggiunto una certa frequenza di vibrazione, il Maestro lo avvicina a Sé, portandolo dalla periferia della Sua aura al centro della Sua coscienza. Gli conferisce in tal modo una temporanea, tremenda espansione di coscienza, e gli consente di vibrare a una frequenza per lui insolita. Quindi la necessità di meditare. La ricompensa di una simile esperienza supera a dismisura qualsiasi asperità del lavoro. 
  b. Il Maestro opera sui corpi del suo allievo con il colore e determina degli effetti che consentono all’allievo di progredire più rapidamente. Ora vedrete perché… tanto si insiste sul colore. Non soltanto perché esso detiene il segreto della forma e della manifestazione (segreto che deve essere noto all’occultista), ma anche perché l’allievo possa coscientemente cooperare con il Maestro al lavoro che Egli compie sui suoi corpi e comprendere con intelligenza gli effetti che ne derivano. Riflettete su ciò. 
  c. A intervalli stabiliti il Maestro raccoglie i Suoi allievi e li mette in grado di entrare in contatto con altre evoluzioni, come quella dei grandi angeli e deva, quella dei costruttori minori e le evoluzioni subumane. L’allievo può farlo con sicurezza grazie all’effetto protettivo dell’aura del Maestro. In seguito, quando sarà egli stesso un iniziato, gli verrà insegnato il modo di proteggersi e di creare quei contatti per conto proprio. 
  d. Il Maestro presiede alla stimolazione dei centri nei corpi dell’allievo e a risvegliare il fuoco interiore. Gli insegna il significato dei centri e la loro corretta rotazione quadridimensionale e col tempo lo porta al punto in cui egli può coscientemente e con piena conoscenza della legge lavorare con i propri centri fino a quando essi possano essere stimolati senza pericolo dalla Verga di Iniziazione. A questo proposito non è possibile divulgare altro… Ho accennato nel modo più breve solo ad alcune cose che il Maestro compie con i Suoi allievi. Non mi occupo degli stadi ulteriori di questo processo. Procediamo tutti per stadi graduali e finora anche i discepoli accettati sono rari. Se per mezzo della meditazione, del servizio e della purificazione dei veicoli coloro che ora sono sul sentiero della prova saranno indotti a compiere progressi più rapidi, verrà l’occasione propizia per comunicare altre informazioni. A che serve impartire nozioni di cui lo studente non sappia fare uso? Non perdiamo tempo a interessare intellettualmente coloro che cerchiamo di aiutare. Quando l’allievo è ben dotato, si è purificato e vibra in modo adeguato, nulla potrà negargli la totale conoscenza. Quando aprirà la porta e allargherà il canale, luce e conoscenza affluiranno.
  AGNI YOGA
  FIORE DI LOTO
  Parte cento ventiquattresima
  Noi non abbandoniamo sulla Terra i Nostri compagni di lavoro. Valutiamo le loro vere possibilità di successo rispetto all’evidenza terrena. Un seminatore può sempre cambiare il campo dove lavora, senza per questo essere meno utile. Così anche i Nostri fratelli possono mutare i loro campi di attività, sapendo quali Vicini vigilanti osservino la loro opera creativa e la lotta dello spirito. Spesso ci è stato chiesto della morte di Upasika. Era davvero impossibile per Noi rimandare la sua dipartita fino al completamento dei libri? Così chiede chi ha la vista corta, e non capisce le condizioni sovra/mundane. Sarebbe stato crudele da parte Nostra obbligare Upasika all’ardua promessa di rimanere nelle sue infelici condizioni. Al contrario, Noi abbiamo cercato la giusta combinazione delle circostanze, per non impedire il progresso di quello spirito. Occorre sapere che, se si fosse mancata la soluzione migliore, Upasika avrebbe continuato a subire attacchi. Inoltre avrebbe perso l’opportunità di un’incarnazione adatta a lei, nel tempo e nello spazio. Quando esiste vera cooperazione, ogni fratello deve sapere che vengono scelte per lui le possibilità migliori. Questa consapevolezza deve sorreggerlo in qualsiasi difficoltà. È la promessa della Comunità. Può l’individuo sapere da sé quando diede inizio o terminò qualcosa? Nel corpo fisico è impossibile conoscere tutto di se stessi. Occorrono molte vite per forgiare una sola catena della coscienza; e si lasci ai leali Fratelli stabilire l’ora in cui il Loto dovrà sbocciare. Essi possono valutarlo in modo adeguato al fine, e in questa decisione, unita alla profondità della fiducia, sta la maestria sul karma.

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